Cos'è l'Ordine

Gli Ordini dei Medici furono istituiti il 10 luglio 1910 dal Governo Giolitti, con la legge n. 455, dopo anni di battaglie parlamentari e di pressioni sociali.

Nel marzo 1935 il regime fascista soppresse gli Ordini con un articolo di legge che ne trasferiva le funzioni ed i compiti al Sindacato fascista di categoria. Gli stessi furono successivamente ricostituiti dall’Assemblea Costituente con D.L.C.P.S. del 13 settembre 1946, n. 233 ed il relativo Regolamento di esecuzione venne approvato con D.P.R. n. 221 del 5 aprile 1950.

A seguito della emanazione della legge 14 luglio 1985, n. 409, che - recependo e dando attuazione alle direttive CEE n. 78/686 e n. 78/687, relative all’emanazione del corso di laurea in odontoiatria e protesi dentaria (D.P.R. 28 febbraio 1980, n. 135 - istituiva la professione di odontoiatra, gli Ordini dei Medici mutarono la loro denominazione giuridica nell’anno 1985, diventando “Ordini Provinciali dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri”.

Nell’ambito dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, oltre all’Albo dei Medici Chirurghi, veniva così creato un Albo degli Odontoiatri.

In un unico ordinamento si realizzavano quindi due Albi professionali distinti con la conseguente istituzione della Commissione per gli iscritti all'Albo dei Medici Chirurghi e della Commissione per gli iscritti all'Albo degli Odontoiatri quali organi collegiali, dotati di specifiche competenze istituzionali.

Veniva a costituirsi pertanto un’assemblea elettiva per gli iscritti all’Albo degli Odontoiatri ed una per gli iscritti all’Albo dei Medici Chirurghi.

Il Consiglio Direttivo risultava composto, così come ora, da tutti i Componenti della Commissione Medici Chirurghi eletti e dai primi due eletti della Commissione Odontoiatri.

L’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri è oggi un Ente di Diritto Pubblico, dotato di una propria autonomia gestionale e decisionale, posto sotto la vigilanza del Ministero della Salute e coordinato nelle sue attività istituzionali dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri.

La professione di medico chirurgo e la professione di odontoiatra, per la rilevanza degli interessi pubblici correlati, rientrano tra le cosiddette professioni protette; ciò implica che per essere legittimati ad esercitare tali professioni è necessaria l’iscrizione all’apposito albo professionale e che solo con tale iscrizione si acquisisce lo status professionale di medico chirurgo e quello di odontoiatra.

L’Ordine professionale si fa garante da un lato del corretto esercizio della professione da parte dei soggetti iscritti ai due Albi Professionali in possesso dei requisiti richiesti dalla legge e dall’altro esercita un potere di controllo sugli stessi iscritti.

All’Ordine compete di esercitare il potere disciplinare nei confronti del professionista iscritto che si renda responsabile di comportamenti che violino i doveri deontologici propri della professione medica e odontoiatrica.

L’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri è preposto a:

  • Tenere gli Albi Professionali degli iscritti
  • Svolgere le assemblee degli iscritti
  • Partecipare per tramite del Presidente Provinciale al Consiglio Nazionale degli Ordini
  • Esercitare i procedimenti disciplinari di propria competenza
  • Gestire l’amministrazione e contabilità dell’Ente
  • Promuovere e favorire le attività culturali per gli iscritti
  • Concorrere con le autorità locali nelle materie di comune interesse
  • Interporsi nelle controversie professionali dei propri iscritti
  • Vigilare alla conservazione del decoro e della indipendenza della professione.

L'Ordine tutela il cittadino

  • ... su richiesta, interponendosi nelle controversie fra sanitario e cittadino per ragioni di spese, onorari o per altre questioni inerenti all’esercizio professionale, adoperandosi per conciliare le vertenze e, in caso di non riuscito accordo, rilasciando il suo parere sulle controversie stesse.
  • ... su segnalazione, al Presidente dell’Ordine, dei sanitari che si rendano colpevoli di abusi o mancanze nell’esercizio della professione o, comunque, di fatti disdicevoli al decoro professionale.
  • ... con la consultazione dell’Albo degli iscritti on-line o presso la sede dell’Ordine a garanzia del possesso dei titoli abilitanti l’esercizio della professione sanitaria.

Come fare?

Ogni segnalazione, esposto o vertenza dovrà essere inoltrata esclusivamente in forma scritta al Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Alessandria, Via Pisacane 21 - 15121 Alessandria con Raccomandata A/R oppure via Pec all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., avendo cura di indicare ogni riferimento utile a successive comunicazioni da parte dell’Ordine.

 


 

06/2012 INTITOLAZIONE ALLA MEMORIA DEL DOTT. RINO PIZZETTI DELL'AREA VERDE ANTISTANTE LA SEDE DELL'ORDINE

Dedicato al Dott. Rino Pizzetti
Presidente Onorario dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri
della provincia di Alessandria

     

Il giorno di venerdì 18 maggio alle ore 11,00, l’area verde compresa tra Via Pisacane e Viale Massobrio (antistante la sede dell’Ordine) è stata intitolata, così come la sede dell'Ordine, con una cerimonia ufficiale, alla presenza delle Autorità e dei nipoti del Dott. Pizzetti - Prof. Federico figlio del Prof. Francesco, accompagnato da Sara e Giulia figlie dell'Avv. Marco - alla memoria del Dott. Rino Pizzetti, nostro Presidente Onorario.

Con questo atto, proposto dall’Ordine, il Comune di Alessandria ricorda il nostro illustre Collega, insigne pediatra, per le sue doti professionali ed umane, per l’attaccamento e la dedizione ai suoi piccoli pazienti.

L’Ordine, nell’esprimere la propria soddisfazione per l’ambito riconoscimento alla figura del Dott. Rino Pizzetti ed anche alla categoria che, seguendo il suo alto esempio, si prodiga ogni giorno nella professione, ringrazia il Comune di Alessandria nelle persone di Piercarlo Fabbio, Giuseppe Giordano, Antonio Giovanni Maconi, Gian Paolo Olivieri, Gianfranco Cuttica di Revigliasco, Massimo Lissi, l’AMAG nella persona di Lorenzo Repetto e, non per ultima, Graziella Reposi.

 

IL RICORDO DEL DOTT. CAPPELLETTI

... Ho conosciuto Rino Pizzetti a 6 anni, ero febbricitante nel mio letto di bambino; quando entrò vidi un uomo alto, brizzolato, vestito in modo elegante. Si diresse verso di me con tono sicuro e sorridente. Mi salutò in modo fermo ma scherzoso mettendomi subito a mio agio. Chiese una sedia dove potersi sedere a fianco del letto e io così potei osservarlo con calma.
Aveva un aspetto assolutamente distinto, e i suoi modi anche lo erano. Mi incuriosirono la sua pettinatura molto curata e il profumo piacevole che si era dato. I suoi abiti erano eleganti, ma non in contrasto con la sua professione di medico. Tutto quello che indossava aveva un buon profumo di pulito e fresco. Mi sembrarono quasi una divisa di distinzione legata al suo ruolo.
Il suo modo di parlare con me era garbato ed armonioso, dolce e non autoritario, mettendomi a mio agio e portandomi alla sua altezza, con un sorriso che gli tagliava il viso in un atteggiamento che stava a significare: sarò con te un bonaccione ma non ti “prendere confidenza”, non mi sottovalutare...
Percepii che era un personaggio.
Quindi mi visitava, mi rassicurava sulla mia salute, informava i miei genitori di cosa dovessero fare e poi cominciava a scrivere in modo calmo e sicuro, con una penna d’oro sul suo ricettario, poggiato sulle gambe accavallate, i farmaci e la posologia. Scriveva e spiegava.
Era il 1957 e in Viale Medaglie d’Oro ad Alessandria, si stava sviluppando il quartiere della Pista.
La conoscenza medica presso la popolazione era scarsa ed ogni disturbo poteva nascondere delle insidie, i medici erano pochissimi e lui si era ben organizzato con uno studio moderno per l’epoca, con l’infermiera, la signora che andava anche a casa a fare le punture con la siringa dall’ago di ferro, dentro il suo astuccio metallico che veniva posto a bollire sul gas in cucina.
Nello studio, una serie di vignette con barzellette appese alle pareti, sdrammatizzavano la situazione per i piccoli pazienti e ricordo una scritta che non so era vera oppure l’ho sognata “vietato l’ingresso ai cani e ai bambini che non mangiano...”. Umorismo che si coniuga con la conoscenza umana e medica.
Rino Pizzetti fu la prima persona della mia vita che decisi che poteva essere un modello di riferimento.
E tra le prime cose che decisi di comprare per esercitare la professione ci fu anche una parker d’oro, di quelle sottili, che conservo ancora. E per tanti anni chiesi sempre una sedia per sedere accanto al letto del paziente.
Scelsi Medicina perché era una ambizione della piccola borghesia benestante di allora e iscrivendomi all'Ordine lo reincontrai.
Mi fece la stessa favorevole impressione di allora. Distinto, di classe, ma affabile e non presuntuoso.
Ad un incontro ordinistico intervenni riportando un parere di Cancrini sulle tossicodipendenze. Alla fine mi fermò e mi chiese di fare da relatore in una serata che lui voleva organizzare con un collega ospedaliero.
Era curioso delle nuove generazioni che arrivavano alla ribalta, lui che aveva visto chissà che cosa nel suo passato, la medicina di altri tempi.
Non aveva paura di noi giovani, era tranquillo, si adeguava subito ai cambiamenti, li seguiva con attenzione, favorendoli, adottandoli, quasi proteggendoli.
Gli parlai della formazione, ne era entusiasta, mi seguì a tal punto che arrivammo ad organizzare serate quasi oceaniche all'epoca. Ero allora il segretario dell’Ordine e per lui quasi un segretario scientifico: all’epoca ero un medico ospedaliero.
Si creò un alleanza molto forte.
Erano gli anni d’oro della medicina e sul territorio si voleva fare a gara con i successi dell’Ospedale proponendo nuovi modi organizzativi di cure primarie.
Quest’uomo ha attraversato tre epoche della medicina, dal calesse al trapianto d’organi.
Non ha mai battuto ciglio. Sicuro, paterno, rassicurante, fermo ma conciliante. Era legato alla tradizione, ma vedeva nel buon progresso l’evoluzione della tradizione.
Insegnante di quell’umanità che conquista e che sa realizzarsi portandola dappertutto, dal rapporto umano alla professione. E diventa saggezza.
Era un galantuomo. Cosa significa questa parola? Vuol dire che era “un uomo onesto, ma con le palle”. Due caratteristiche che difficilmente si vedono insieme.
Curando migliaia di persone ha reso l'idea di cosa è la buona medicina e una figura positiva del medico, notabile stimato.
Ha portato alla nostra generazione un modello di comportamento che ci è stato di guida ed esempio. Ricordarlo qui oggi in modo colloquiale ha il significato di speranza per un mondo che conservi i principi di scienza e coscienza.
Quando ci guardiamo attorno e vediamo cosa succede direi che siamo contenti di essere medici e che questo sasso messo qui davanti alla sede è una presenza continua che ci stimola a continuare la sua e la nostra battaglia.
Noi Rino, e tutte le Autorità ed i Colleghi che oggi si trovano qui, sono la testimonianza del tuo buon lavoro e della stima di cui noi ancora godiamo grazie anche al tuo operato e al tuo insegnamento. Ed ottimisti andiamo avanti grazie alla certezza che abbiamo che non esiste un lavoro più bello, orgogliosi della nostra fantastica, stupenda professione.

Mauro Cappelletti